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Viaggi

Settembre

/

Ottobre 2015

la Patisserie Medina dove il cantante e i suoi musicisti

vengono a rimpinzarsi di dolci all’alba dove aver suo-

nato. È facile imbattersi in uno dei suo concerti a Da-

kar e se ne si ha la possibilità vale davvero la pena.

Come vale la pena assaggiare i piatti tipici come la

soup kandja,

un piatto piuttosto complesso a base

di olio di palma, frutti di mare,

kandja

(una specie

di zucchina gelatinosa), o il noto piatto nazionale

cebujènn:

le guide lo definiscono “riso con pesce e

verdure”, ma la preparazione e la combinazione de-

gli ingredienti rendono questo piatto imparagona-

bile a qualsiasi nostra ricetta. In accompagnamento

attaya,

il tipico tè senegalese o il

buy,

un ottima

bevanda ricavata dai frutti del baobab, il famoso al-

bero dalle radici in aria, considerato sacro e molto

venerato.

Appena fuori dalla capitale si trova la laguna di Retba,

meglio conosciuta come Lago Rosa, celebre arrivo ne-

gli anni passati della corsa automobilistica Parigi Da-

kar: il nome deriva da una naturale fenomeno di co-

lorazione delle sue acque che avviene in certe ore della

giornata e grazie alla straordinaria salinità delle sue

acque , dieci volte superiore a quelle dell’oceano che è

solo a poche dune di distanza. Sulla sponda sud c’è

una salina in attività: le donne sono intente a scaricare

cassette di sale mentre gli uomini contrattano e i ra-

gazzi più giovani si propongono come guide turistiche.

È una località molto fragile dal punto di vista ambien-

tale e la laguna si va progressivamente riducendo.

Di fronte a Dakar, a venti minuti di battello, c’è l’isola

di Gorèe, dove si trova la Maison des Esclaves, un pa-

lazzetto del Settecento, con una portone, di non ri-

torno, che si apre direttamente sul mare. È qui che

venivano stoccati gli schiavi in partenza per le Ame-

riche. E stoccare è il termine appropriato, come dice

il custode della Maison, che ha avuto tra gli altri

“ascoltatori” illustri quali Giovanni Paolo II, Nelson

Mandela e Bill Clinton. Gorèe è un isola bellissima:

si può passeggiare tra i viali ornati da bounganvillee

e ficus giganti, contemplare l’oceano, curiosare fra le

opere di artisti residenti. Per goderla a pieno l’ideale

sarebbe fermarsi dopo la partenza dell’ultimo battel-

lo, quando i turisti si diradano. Volendo, si può dor-

mire sull’isola.

Il Senegal

è un’altra Africa:

non per i turisti, ma

per chi ama davvero viaggiare con il cuore.

n

“IL FAUT SERVIR LE HOMMES,

PAS S’EN SERVIR”

BISOGNA SERVIRE GLI UOMINI,

NON SERVIRSENE