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Attualità
ttualità
A
crifici, che si traducono in rispar-
mio per le aziende che così posso-
no, allo stesso tempo, assumere
giovani e gestire gli esodi e le ri-
strutturazioni. In questo difficile
equilibrio sociale, resta aperta, tut-
tavia, la questione del manage-
ment che, troppo spesso, sembra
essere ancora estraneo a questa fi-
losofia di sostenibilità.
Come generazioni più giovani dob-
biamo inventarci dei nuovi modi
per dire la nostra e, soprattutto,
dobbiamo essere uniti e compatti
per non perdere per sempre quei
diritti a cui abbiamo rinunciato
soltanto temporaneamente. Quei
diritti che sono e devono essere an-
che nostri. Potremmo, ad esempio,
formare il “GAD”, Gruppo di Ac-
quisizione Diritti. Un acronimo
che vuole – provocatoriamente –
riscattare il prezzo pagato per la
nostra assunzione e per investire
sul nostro futuro.
I giovani assunti non devono affat-
to credere che il sindacato abbia
“svenduto” i loro diritti per preser-
vare quelli di chi già lavora. Anzi,
il sindacato si è battuto con ogni
mezzo e, nell’ultimo rinnovo con-
trattuale, ha valorizzato soprattut-
to la parte che riguardava i giovani
assunti. Se questi non lo capiscono
e si tengono in disparte, fanno solo
un grande regalo alle banche.
Dividerci fra di noi giovani è un
clamoroso autogol e solo stando
uniti vinceremo. “Elementare, dot-
tor Watson!” – come diceva il
grande Sherlock Holmes.
Aspettiamo – comunque – propo-
ste e suggerimenti da tutti i nostri
lettori.
n
N
on vi è mai capitato di percepire quel mal di
pancia che vi conduce tristemente all’epilogo
del vostro weekend? Sarà anche un luogo co-
mune, ma il lavoro stanca e, se correlato con un ec-
cessivo investimento in ore lavorative, può indurre
stress e sfinimento psicofisico. A meno che si abbia la
fortuna o la bravura di trascorrere la propria settima-
na non con un lavoro tradizionalmente inteso, ma con
una vera e propria passione, l’immagine moderna del
lavoratore sembra ricalcare quella di Sisifo, quel per-
sonaggio della mitologia greca costretto per l’eternità
a spingere un masso fino alla cima di un monte, senza
mai riuscirci. Infatti, assistiamo non di rado al vanifi-
carsi di aspettative, speranze e ambizioni personali,
nonostante il nostro consueto impegno che spesso
non è corrisposto dalle aziende. C’è addirittura chi è
affetto dalla sindrome dell’impostore: l’aggravio di la-