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Settembre

/

Ottobre 2016

di

Frog

23

Arte & cultura

accanto al Sodoma, l'ultimo grande

protagonista della scuola senese.

A Siena, Beccafumi studiò il Perugino,

ma ad influenzarlo furono, inambito fio-

rentino, Fra' Bartolomeo, Mariotto Al-

bertinelli, Piero di Cosimo e lo spagnolo

Alonso Berruguete, considerato uno dei

primi, se non il primo, manierista.

Intorno al 1510 Domenico andò a Ro-

ma per arricchire la sua istruzione con

lo studio delle opere lì conservate, in

particolare di Michelangelo, che stava

ancora affrescando la volta della cap-

pella Sistina e gli affreschi vaticani del-

la Stanza della Segnatura di Raffaello.

A SanQuirico d‘Orcia, in Palazzo Chigi,

il percorso storico – firmato da Gabriele

Fattorini, Laura Martini – propone la

seconda sezione del progetto, sezione

intitolata “Dal Sodoma al Riccio: la pit-

tura senese negli ultimi decenni della

Repubblica”.

Accanto al Sodoma, attivo a Siena pur

non essendo senese, crebbe il giovane

Bartolomeo Neroni, detto il Riccio. Ar-

tista poliedrico, fu pittore, scultore,

miniaturista ma anche scenografo, ar-

chitetto e ingegnere militare. Entrato

giovanissimo nella bottega del mae-

stro, ne divenne l'allievo prediletto e

poi il genero ed erede. La sua pittura

risentì della influenza di Domenico

Beccafumi e dello stile manierista. Tra

le molte opere da lui consegnante al

territorio, l’intervento sul grandioso ci-

clo affrescato dedicato alla vita di San

Benedetto per l'Abbazia di Monte Oli-

veto Maggiore.

Infine Pienza, dove nelle Sale del San

Carlo Borromeo, a cura di Marco

Ciampolini e Roggero Roggeri, sarà al-

lestita la prima monografica su Fran-

cesco Rustici detto “Il Rustichino”: un

caravaggesco gentile.

Il Rustichino (Siena, 1592-1625) dopo

essere stato allievo del padre Vincenzo,

si avvicinò allo stile caravaggesco, con-

notato dal gioco luministico delle visio-

ni notturne, in assonanza a quanto, nel

nord italiano, andavano indagando altri

artisti, e tra loro Gherardo delle Notti.

L’influenza di Orazio Gentileschi lo

porta poi ad esprimere un naturalismo

di impronta classica, evidente soprat-

tutto nelle opere commissionate dalla

famiglia Medici.

Tutte e tre le sezioni, ed è una caratte-

ristica importante del progetto, si

aprono al territorio. Invitano cioè il vi-

sitatore ad andare alla scoperta di altre

opere custodite da pievi, monasteri,

conventi, palazzi, piccoli borghi del

meraviglioso territorio della Val d’Or-

cia. Una occasione imperdibile per chi

voglia scoprire i tesori conservati nei

luoghi più segreti e suggestivi di questa

terra che non a caso è Patrimonio

dell’Umanità.

n

PIENZA, MONTEPULCIANO,

SAN QUIRICO D’ORCIA

IL BUON SECOLO

DELLA PITTURA

SENESE

Aperta sino al 31.1.2017

UNA GRANDE MOSTRA, IN TRE STRAORDINARIE SEDI,

IN ALTRETTANTO STRAORDINARIE CITTÀ GIOIELLO DEL SENESE,

PER CELEBRARE I VENT’ANNI DI INGRESSO DI PIENZA

TRA I LUOGHI PATRIMONIO DELL’UMANITÀ. E IL

RICONOSCIMENTO, DI SEI ANNI SUCCESSIVO, ASSEGNATO

DALL’UNESCO ANCHE AL PAESAGGIO DELLA VAL D’ORCIA

A

Alessandro Casolani, S. Famiglia con

S. Giovannino e S. Caterina d'Alessandria Chigi.

B

Sodoma, Sacra Famiglia con San Giovannino.

C

Bartolomeo Neroni detto il Riccio, Madonna col

Bambino e i Santi Leonardo e Sebastiano (1540-1550),

San Quirico d’Orcia, compagnia del Santissimo

Sacramento, olio su tavola, cm 200x146.

D

Domenico Beccafumi: Cleopatra, Siena, Collezione

Chigi Saracini MPS, tempera su tavola, cm 77x44.

E

Bernardino Mei: Amore curato dal Tempo con

l’acqua del fiume Lete, Siena, Banca Monte dei Paschi,

olio su tela, cm 160x180.

A

B

C