Settembre
/
Ottobre 2016
di
Frog
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Arte & cultura
accanto al Sodoma, l'ultimo grande
protagonista della scuola senese.
A Siena, Beccafumi studiò il Perugino,
ma ad influenzarlo furono, inambito fio-
rentino, Fra' Bartolomeo, Mariotto Al-
bertinelli, Piero di Cosimo e lo spagnolo
Alonso Berruguete, considerato uno dei
primi, se non il primo, manierista.
Intorno al 1510 Domenico andò a Ro-
ma per arricchire la sua istruzione con
lo studio delle opere lì conservate, in
particolare di Michelangelo, che stava
ancora affrescando la volta della cap-
pella Sistina e gli affreschi vaticani del-
la Stanza della Segnatura di Raffaello.
A SanQuirico d‘Orcia, in Palazzo Chigi,
il percorso storico – firmato da Gabriele
Fattorini, Laura Martini – propone la
seconda sezione del progetto, sezione
intitolata “Dal Sodoma al Riccio: la pit-
tura senese negli ultimi decenni della
Repubblica”.
Accanto al Sodoma, attivo a Siena pur
non essendo senese, crebbe il giovane
Bartolomeo Neroni, detto il Riccio. Ar-
tista poliedrico, fu pittore, scultore,
miniaturista ma anche scenografo, ar-
chitetto e ingegnere militare. Entrato
giovanissimo nella bottega del mae-
stro, ne divenne l'allievo prediletto e
poi il genero ed erede. La sua pittura
risentì della influenza di Domenico
Beccafumi e dello stile manierista. Tra
le molte opere da lui consegnante al
territorio, l’intervento sul grandioso ci-
clo affrescato dedicato alla vita di San
Benedetto per l'Abbazia di Monte Oli-
veto Maggiore.
Infine Pienza, dove nelle Sale del San
Carlo Borromeo, a cura di Marco
Ciampolini e Roggero Roggeri, sarà al-
lestita la prima monografica su Fran-
cesco Rustici detto “Il Rustichino”: un
caravaggesco gentile.
Il Rustichino (Siena, 1592-1625) dopo
essere stato allievo del padre Vincenzo,
si avvicinò allo stile caravaggesco, con-
notato dal gioco luministico delle visio-
ni notturne, in assonanza a quanto, nel
nord italiano, andavano indagando altri
artisti, e tra loro Gherardo delle Notti.
L’influenza di Orazio Gentileschi lo
porta poi ad esprimere un naturalismo
di impronta classica, evidente soprat-
tutto nelle opere commissionate dalla
famiglia Medici.
Tutte e tre le sezioni, ed è una caratte-
ristica importante del progetto, si
aprono al territorio. Invitano cioè il vi-
sitatore ad andare alla scoperta di altre
opere custodite da pievi, monasteri,
conventi, palazzi, piccoli borghi del
meraviglioso territorio della Val d’Or-
cia. Una occasione imperdibile per chi
voglia scoprire i tesori conservati nei
luoghi più segreti e suggestivi di questa
terra che non a caso è Patrimonio
dell’Umanità.
n
PIENZA, MONTEPULCIANO,
SAN QUIRICO D’ORCIA
IL BUON SECOLO
DELLA PITTURA
SENESE
Aperta sino al 31.1.2017
UNA GRANDE MOSTRA, IN TRE STRAORDINARIE SEDI,
IN ALTRETTANTO STRAORDINARIE CITTÀ GIOIELLO DEL SENESE,
PER CELEBRARE I VENT’ANNI DI INGRESSO DI PIENZA
TRA I LUOGHI PATRIMONIO DELL’UMANITÀ. E IL
RICONOSCIMENTO, DI SEI ANNI SUCCESSIVO, ASSEGNATO
DALL’UNESCO ANCHE AL PAESAGGIO DELLA VAL D’ORCIA
A
Alessandro Casolani, S. Famiglia con
S. Giovannino e S. Caterina d'Alessandria Chigi.
B
Sodoma, Sacra Famiglia con San Giovannino.
C
Bartolomeo Neroni detto il Riccio, Madonna col
Bambino e i Santi Leonardo e Sebastiano (1540-1550),
San Quirico d’Orcia, compagnia del Santissimo
Sacramento, olio su tavola, cm 200x146.
D
Domenico Beccafumi: Cleopatra, Siena, Collezione
Chigi Saracini MPS, tempera su tavola, cm 77x44.
E
Bernardino Mei: Amore curato dal Tempo con
l’acqua del fiume Lete, Siena, Banca Monte dei Paschi,
olio su tela, cm 160x180.
A
B
C