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Editoriale
La rincorsa ai profitti nel breve termine e l’incapacità
di alcuni top manager nel di pianificare strategie di
lungo periodo, sono mancanze che si sono tramutate
in considerevoli pressioni commerciali scaricate sulle
spalle dei lavoratori del settore.
In tutta questa confusione la spada di Damocle è stata
riposta ancora una volta dietro la testa dei più deboli,
risparmiatori e lavoratori del settore, che hanno
“smarrito la diritta via” per utilizzare un termine dan-
tesco.
COME FABI
CONTINUEREMO A
METTERCI LA FACCIA,
AL FIANCO DEI
LAVORATORI, DELLE
FAMIGLIE E DELLE
IMPRESE, E A
DENUNCIARE GLI
SCANDALI CHE IN FONDO
MINANO LA CREDIBILITÀ
DEL SISTEMA BANCARIO
TUTTO
Ma se chi ha sbagliato, non verrà fermato e se gli autori
di questa macelleria sociale ed economica rimarranno
tragicamente impunti il nostro sforzo sarà vano.
Come FABI continueremo a metterci la faccia, al fian-
co dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese, e a
denunciare gli scandali che in fondo minano la credi-
bilità del sistema bancario tutto.
Le Banche rivestono un ruolo nevralgico per il nostro
Paese e il compito della FABI e delle altre Organizza-
zioni sindacali è anche quello di ridare il senso del-
l’orientamento a chi purtroppo lo ha perso, magari
insieme ai risparmi di una vita.
È nostro dovere indicare, insieme a tutta la categoria,
la strada da intraprendere per affrontare le sfidanti
battaglie che ci aspettano, a cominciare da quella sul
contratto collettivo di categoria.
Dobbiamo essere per loro come l'ago della Bussola
che, come sostiene Paramhansa Yogananda, "in qua-
lunque direzione venga rivolto, indica sempre nuo-
vamente il nord".
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