l’
IDENTITÀ
di
Alessandro De Riccardis
Coordinatore Nazionale FABI Giovani
ditoriale E
”M
elius est abundare quam deficere”
recita-
va una vecchia locuzione latina quando
qualcuno, tantissimi anni fa, provava ad
immaginare quello che sarebbe stato il futuro del mon-
do, indicando alle future generazioni la strada da per-
correre. Sia chiaro che non in tutti i casi abbondare è un
pregio, ma nell’antica Roma l’utilizzo in grandi quantità
di beni materiali era sinonimo di prosperità. Al contra-
rio, nell’ultimo decennio, il settore del credito è stato ca-
ratterizzato da un fenomeno diametralmente opposto a
quello sopra elencato e comune a tutto il territorio na-
zionale, ossia la chiusura degli sportelli bancari.
Secondo alcuni dati ABI, a fine 2009 le agenzie in Ita-
lia risultavano essere 34.036, mentre da una mappa-
tura fatta nel 2019 appena 24.311. Insomma, quasi 10
mila punti operativi persi in 10 anni, una media di
1000 all’anno.
A farne le spese, oltre che i Comuni, depauperati degli
Istituti che da anni sostenevano l’economia della po-
polazione locale, ci sono anche i bancari che si sono
ridotti da 330.000 del 2009 a 281.000 di fine 2019,
categoria professionale che ha visto perdere quasi 50
mila posti di lavoro.
In questi anni grazie alla contrattazione collettiva, che
ha visto la FABI in prima linea in qualità di sindacato
maggiormente rappresentativo del settore, siamo riu-
sciti a gestire la situazione senza traumi e mitigare le
tensioni occupazionali derivate principalmente da pia-
ni industriali miopi e quasi sempre orientati alla ridu-
zione del costo del lavoro.
A distanza di 10 anni è forse arrivato il momento di fa-
re qualche bilancio e di porsi qualche domanda, per
capire se stiamo davvero percorrendo la strada giusta.
È anche compito di un sindacato responsabile, che da
sempre ha dimostrato uno spirito critico, quello di
3
Novembre
/
Dicembre 2020
Editoriale