ANDAR
PERERBE
nogastronomia
E
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Enogastronomia
Q
uando i bianchi fiori dei
mandorli preannunciano
l’arrivo della primavera e la
natura si risveglia, nei prati, lungo
i sentieri e sugli argini dei corsi
d’acqua, cominciano a spuntare le
prime erbe. In questo periodo, che
va dai primi giorni di marzo fino a
maggio inoltrato, capita spesso di
vedere delle persone, con un coltel-
lino in mano e una borsa o un ce-
stello, chine sul terreno per racco-
gliere queste erbe spontanee, che
la natura ci offre con tanta genero-
sità. È un’occasione unica per tra-
scorrere qualche ora all’aperto e
godere il tiepido sole di primavera,
rinnovando un’antica usanza tipica
dei nostri “vecchi”, quella di andar
per erbe. In questi mesi primaverili
crescono svariate specie di erbe
spontanee commestibili, ottime sia
crude sia cotte, con le quali si pos-
sono preparare insalate, frittate,
zuppe o risotti, vere prelibatezze
per i più golosi. Bisogna però fare
attenzione prima di accingersi a
raccogliere foglie, radici o fiori, che
poi diventeranno cibo sulle nostre
tavole. Il primo consiglio che mi
sento di darvi, se non siete degli
esperti, è quello di farvi accompa-
NON RACCOGLIERE
MAI ERBE, SE NON
SI HA LA CERTEZZA
CHE SIANO VERAMENTE
COMMESTIBILI