di
Simona Sacconi
Non sappiamo chi sia, il suo è solo un pseudonimo. Nonostante il suc-
cesso che ormai la/lo insegue da vent’anni, si fanno tante congetture
su chi si celi dietro la sua opera, ma nessuna certezza. Del resto l’autore
stesso, alla domanda su chi fosse? ha risposto: “Elena Ferrante. Ho
pubblicato sei libri in venti anni. Non è sufficiente?”. Per noi, sì. Anche
perché nonostante l’anonimato, ha incassato un grandissimo successo
non solo in Italia, ma anche all’estero, soprattutto in America, dove è
stata positivamente recensita da giornali prestigiosi.
E poi, di certo ci sono i suoi romanzi:
L'amore molesto, I giorni del-
l'abbandono, La figlia oscura, L'amica geniale, Storia del nuovo co-
gnome, Cronache del mal d'amore, Storia di chi fugge e di chi resta.
Storia della bambina perduta
. E per appagare i più curiosi, c’è
La
frantumaglia
dove sono raccolte le lettere dell'autrice al suo editore,
le poche interviste da lei concesse e le sue corrispondenze con lettori
d'eccezione. La scrittrice motiva in queste righe la volontà di rimanere
nell’anonimato, come spirito di autoconservazione, lontana dai mec-
canismi che spingono spesso ad apparire come si pensa che il pubblico
voglia vederci. Ferrante è fermamente convinta che i suoi libri debbano
essere percepiti come “organismi autosufficienti”, a cui la presenza del-
l'autrice non potrebbe aggiungere nulla di decisivo.
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Letteratura
Aprile
/
Maggio 2015
etteratura
L
BIOGRAFIA