Attualità
Settembre / Ottobre 2015
O
rmai da diversi decenni, sia
molte parti datoriali sia di-
verse fonti legislative, stan-
no alimentando l’idea che le regole
dei Contratti Collettivi Nazionali di
Lavoro siano obsolete e spesso da
superare per salvaguardare le sin-
gole aziende o le strutture produt-
tive.
Complice la crisi, il pensiero domi-
nante spesso ci racconta – o ci vuo-
le far credere –, che si rende ne-
cessario alimentare una pericolosa
deregolamentazione per consenti-
re una flessibilità totale e unilate-
rale da parte delle singole aziende.
I modelli industriali, senza dubbio,
stanno cambiando. In particolare,
quelli del settore bancario vedran-
no ancora grandi modifiche, con
un utilizzo sempre più massivo
delle nuove tecnologie. Tutto que-
sto può, tuttavia, giustificare l’as-
salto alle regole che preservano i
principi fondamentali a tutela dei
lavoratori? Può questo cancellare i
diritti, senza ricordare come e per-
ché sono stati conquistati?
La sedicente modernità a volte
sembra proprio molto antica, spe-
cialmente quando non si interroga
sul suo passato e finisce – ironia
della sorte – col somigliargli.
Probabilmente non esistono solu-
zioni facili, ma c’è bisogno di lan-
ciare un messaggio forte e il modo
ttualità
A
di
Wladimir Brotto
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
RESTIAMO TUTTI
RCONNESSIS
LA SEDICENTE
MODERNITÀ A VOLTE
SEMBRA PROPRIO
MOLTO ANTICA,
SPECIALMENTE
QUANDO NON SI
INTERROGA SUL SUO
PASSATO E FINISCE 5
IRONIA DELLA SORTE
5 COL SOMIGLIARGLI