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BE HEART OF IT: SELFIE D’ARTISTA
I primi due sono soci, entrambi 36enni, e da poco più
di sei mesi si sono lanciati in una nuova avventura im-
prenditoriale, creando un’app, “Be heart of it”, che
consente ad artisti e a organizzatori di grandi eventi
di realizzare campagne web coinvolgendo in prima
persona i fans. Come? Attraverso un semplice selfie.
Il meccanismo di funzionamento è semplice: gli utenti
scaricano l’applicazione, inviano i loro autoscatti e au-
tomaticamente il programma, disponibili su sistemi
sia iOs sia Android, costruisce una sorta di mosaico
dove sono presenti i selfie dei fan e l’immagine del
loro artista preferito.
Una volta realizzato, il mosaico, un pezzo unico, può
diventare merchandising ed essere acquistato.
L’applicazione è stata “battezzata” proprio lo scorso
dicembre dalla star americana Christina Perry.
La cantante, autrice della colonna sonora di Twilight,
si è affidata ai due italiani per costruire la sua campagna
promozionale sui social media. Tramite l’app Be heart
of it, è stata realizzata una cartolina d’auguri natalizia,
con il logo e l’immagine della cantante. I primi 1100 fan
che hanno inviato i loro autoscatti all’applicazione han-
no potuto partecipare al progetto e vedersi ritratti nel
mosaico, con possibilità di comprarlo su richiesta. L’ini-
ziativa ha raggiunto sui social media un totale di oltre
300mila visualizzazioni e l’applicazione è stata scaricata
damigliaia d’internauti, che, tramite questa, non hanno
solo potuto condividere i loro selfie, ma anche parteci-
pare a community tematiche di discussione.
“Uno strumento di social media marketing che può
essere utilizzato per sviluppare campagne promozio-
nali di attori, calciatori e molteplici celebrities, ma che
può anche essere mezzo di promozione per eventi o
festival”, così i due sviluppatori, Lorenzo Mazzè e
Gianluca Pizzorno, definiscono l’app.
Ora che il prodotto c’è, non resta che aprire una start
up ad hoc domiciliata negli Usa. E proprio questo è il
prossimo obiettivo dei due italiani. “Per il momento
la società che produce l’applicazione è domiciliata in
Italia, perché per fare impresa negli Usa, contraria-
mente a quanto si possa pensare, se si è stranieri biso-
gna espletare una serie d’incombenze burocratiche le-
gate alle leggi sull’immigrazione, diventate molto più
restrittive dopo l’11 settembre”, spiegano Pizzorno e
Mazzè. E domiciliare la start up negli Usa sarà un pas-
saggio obbligato per poter poi accedere al venture ca-
pital americano.
DA QUALCHE TEMPO LOS ANGELES
È DIVENTATA LA NUOVA CAPITALE DELLE
START UP HIGH TECH. QUI, DOVE I FONDI
D’INVESTIMENTO HANNO SCOMMESSO
SULLE IDEE DEI GIOVANI, INVESTENDO
NELL’ULTIMO ANNO 2 MILIARDI DI DOLLARI,
SI STANNO FACENDO STRADA ANCHE GLI
ITALIANI. ECCO LE STORIE DI TRE UNDER 40,
LORENZO MAZZÈ, GIANLUCA PIZZORNO, E
LUCA ZAMBELLO, CHE HANNO PUNTATO SU
SELFIE E LIKE PER FARE AFFARI. E CHE
ORMAI SONO DI CASA IN CALIFORNIA