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nogastronomia

E

30

Enogastronomia

I

l termine asparago o asparagio

deriva dal greco

aspharagos

,

che significa

germoglio.

Con

questo termine si può designare sia

l’intera pianta sia i germogli della

pianta

Asparagus officinalis

. È

una specie dioica, che porta cioè

fiori maschili e femminili su piante

diverse. I frutti, che vengono pro-

dotti dalle piante femminili, sono

piccole bacche rosse contenenti se-

mi neri.

L’origine dell’asparago è antichis-

sima e individuata in Mesopota-

mia. L’asparago è, infatti, origina-

rio del bacino del Mediterraneo e

dell’Asia Minore. Già gli egizi due-

mila anni fa lo coltivavano ed uti-

lizzavano. Le prime testimonianze

della sua coltivazione in Italia risal-

gono al 200 a.c., quando Catone lo

citò nel

De agricoltura

e più tardi

Plinio il Vecchio nel

Natutalis Hi-

storia

del 79 a.c. Essi descrivono

accuratamente non solo il metodo

di coltivazione, ma anche quello di

preparazione. Durante il Medioevo

poi fu sfruttato soprattutto per le

sue doti officinali. Dal XV secolo è

iniziata la coltivazione in Francia,

per poi, nel XVI secolo giungere

all’apice della popolarità anche in

Inghilterra. Con la scoperta del

NuovoMondo varcò l’oceano e tro-

vò nuovi terreni idonei alla sua col-

tivazione. A livellomondiale attual-

mente il principale produttore è la

Cina, che con circa sei milioni di

tonnellate annue di asparagi pro-

dotti copre l’88% della produzione

mondiale. A seguire vengono gli

Stati Uniti che rappresentano un

modesto 3%, il Perù, la Spagna, il

Messico, la Germania, la Francia, il

Giappone fino ad arrivare all’Italia.

Nel nostro Paese le regioni che

vantano la tradizione più antica di

coltivazione sono il Veneto e l’Emi-

LE VIRTÙCONOSCIUTE

DEGLI