Table of Contents Table of Contents
Previous Page  31 / 36 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 31 / 36 Next Page
Page Background

di

Simone Capuani

Esecutivo Nazionale FABI Giovani

31

Enogastronomia

Aprile

/

Maggio 2016

lia Romagna. Importanti produ-

zioni sono comunque presenti an-

che in Piemonte, Liguria, Toscana,

Lazio e Campania. Ne esistono cir-

ca duecento varietà. Le più comuni

sono quattro e si può dire che sia il

colore a definire varietà e località

degli asparagi, con il verde che do-

mina in diffusione nell’area medi-

terranea e il bianco che invece ri-

sulta prediletto nel Nord Europa e

in Italia nel Veneto. Seguendo così

un criterio cromatico, possiamo di-

stinguere principalmente tra aspa-

ragi: bianchi (o di Bassano), imma-

colati in quanto coltivati nascosti

da fonti di luce; verdi, che sono i

più comuni e conosciuti, che ger-

mogliano all’aperto (da cui il colore

della clorofilla); violetti, origina-

riamente bianchi, ma con le punte

che bucano il rifugio sotterraneo

esponendosi così al sole per colo-

rarsi; selvatici, di forma sottile e

colore verde uniforme, che cresco-

media per una decina d’anni. Il fu-

sto sotterraneo (rizoma) produce

delle gemme da cui derivano i fu-

sti, chiamati turioni, che sono la

parte commestibile del prodotto.

Questi turioni poi crescono e si svi-

luppano. Nel caso in cui crescano

con coltura forzata sottoterra, in

terreni appositamente preparati,

in modo da restare al riparo dalla

luce del sole, allora restano bian-

chi, altrimenti, in pieno campo, a

causa della fotosintesi clorofillia-

no spontanei. È seguendo la stessa

scala cromatica che si può rico-

struire quella del gusto: sono in-

fatti gli asparagi bianchi quelli più

delicati, mentre i verdi e selvatici

risultano al palato più forti e i vio-

letti, infine, acquistano dei toni di

amaro. Molti asparagi hanno otte-

nuto il riconoscimento DOP o IGP.

Tra i più noti quello bianco DOP di

Bassano e l’IGP di Cimadolmo,

quello verde IGP di Altedo e l’IGP

di Badoere.

Quella dell’asparago è una pianta

poliennale, che vive e produce in

na, assumono una colorazione ver-

de. Sono raccolti a mano, taglian-

doli alla base con un apposito col-

tello. Gli asparagi vengono, quindi,

refrigerati in acqua e sono com-

mercializzati in mazzi legati ma-

nualmente tra loro solitamente con

un succhione di salìce chiamato

“stroppa”.

Questi ortaggi sono poco calorici

con circa 25 calorie per 100 gram-

mi, mentre hanno molta fibra, vi-

tamina C (in un etto ce ne sono 25

mg, il che equivale a circa un terzo

del fabbisogno di una persona

L’ORIGINE DELL’ASPARAGO

È ANTICHISSIMA E INDIVIDUATA IN

MESOPOTAMIA. L’ASPARAGO È, INFATTI,

ORIGINARIO DEL BACINO DEL

MEDITERRANEO E DELL’ASIA MINORE