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iaggi

V

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Viaggi

La pesca tradizionale vive ovviamente in simbiosi col

suo specifico indotto. Ne sono un esempio i bottai: il

legno di pino con il quale gli artigiani costruiscono le

botti per la conservazione degli alimenti ( aringhe in

primis) ha naturali proprietà antibatteriche. Ecco per-

ché in Norvegia, secoli fa, si usava per conservare ogni

sorta di cibo: dalle aringhe al burro. Come un segno a

denominazione di origine controllata.

n

riuscendo a formare una fluttuante patina bianca. Co-

lori che non ricordi d’aver già visto tutti insieme, per-

ché – dove il sole riesce a passare – il nero plumbeo

dell’acqua che sta sotto nubi artiche spesse chilometri

confina con le celestiali trasparenze tagliate da lame

di luce. Il suo mondo appunto. Rispetto al quale tu,

invece, resti un pesce fuor d’acqua, che viene da lonta-

no e che ha il privilegio di trovarsi su uno dei barchini

di pescatori di Sorvaer, isola di Soroya, circa 150 chi-

lometri a ovest di Capo Nord, lontana dai flussi turistici

ma riserva enogastronomica per la produzione di otti-

mo caviale di merluzzo. Con un peso che mediamente

si aggira sui dieci chili e un muso considerevole ma

per niente familiare (in effetti, a pensarci bene, stoc-

cafissi e baccalà li vediamo sempre decapitati) finirà

la sua avventura in un ristorante dove verrà servito

lessato e abbinato a patate, qualche salsa e un olio ex-

travergine d’oliva, quasi un omaggio al gusto mediter-

raneo. Chi volesse seguire a ritroso la “via del merluz-

zo” finirebbe per sbarcare a Kristiansund, dove la sta-

tua più famosa è quella di una donna di bronzo che

guarda il porto tenendo inmano, appunto, un baccalà.

E dove c’è un museo – in una manifattura di legno del

‘700 – dedicato ai metodo di lavorazione: prima salato

e poi messo a essiccare su rocce levigate. E poi biso-

gnerebbe fare rotta verso il Circolo Polare Artico e la-

sciandoselo alle spalle giungere alle Lofoten, l’arcipe-

lago più bello del paese, dove tra Febbraio e Marzo

femmine e adulti di merluzzo si danno appuntamento

a decina di miglia per riprodursi. Un rito immutabile:

pescherecci, uomini e pesci, inmezzo a monti che han-

no l’aspetto delle Alpi, ma che emergono dal mare.

IL MERCATO DEL PESCE DI BERGEN

VALE DA SOLO LA VISITA DELLA

CITTÀ: SI TIENE OGNI MATTINA

SULLE BANCHINE DEL PORTO

ANTICO ED È UNO SPETTACOLO