nizzazioni sindacali è stata costruita su un equilibrio
generazionale, che attraverso l’utilizzo del Fondo di
Solidarietà del settore e la creazione del Fondo per
l’Occupazione ha consentito uscite volontarie ed in-
centivate per chi era prossimo al pensionamento e la
contestuale assunzione/stabilizzazione di giovani.
Questo operato ha evitato non soltanto la perdita in
massa posti di lavoro ai giovani, ma ha anche consen-
tito di arginare ulteriormente il precariato nel settore.
Infatti, i contratti a tempo indeterminato sulla forza
lavoro del comparto ABI, sono passati dal 96,2% del
2011 al 97,4% del 2014 per le banche e dal 85% del
2011 al 94% del 2014 nelle banche minori. In partico-
lare, il Fondo per l’Occupazione ha finanziato tra il
2012 e il 2015 circa 12.240 assunzioni/stabilizzazioni
di ragazze e ragazzi. Una dimostrazione pratica di
quanto può essere determinate nella vita delle persone
ditoriale
E
l’azione del sindacato e che le politiche contrattuali
inclusive sono possibili anche in situazioni di crisi e
difficoltà, senza dover necessariamente lasciare indie-
tro qualcuno.
Nei prossimi mesi (e oltre) dovremo affrontare la sfida
del consolidamento del settore e l’ulteriore avanzata
tecnologica. In uno studio, che arriva da Oxford e fir-
mato dai ricercatori Carl Benedikt Frey e Michael A.
Osborne, si analizza (rispetto al mercato del lavoro
statunitense) la probabilità che, entro il prossimo ven-
tennio, un mestiere venga sostituito da una macchina.
Il risultato ci dice che il 47% dei mestieri è nella cate-
goria ad alto rischio e, tra questi, ci sono anche i lavori
d’ufficio e quelli amministrativi. Tuttavia, nell’elenco,
non ci sono quelli specializzati e che richiedono com-
petenze di percezione, ingegno sociale, creativo.
Ecco allora che da una parte arriva la nostra proposta
di Banca Hub, un nuovo modello di banca che valo-
rizza il nostro mestiere, abolendo la figura del banca-
rio “tuttofare” e specializzando le nostre competenze
anche attraverso l’introduzione di nuovi servizi di con-
sulenza qualificata.
Dall’altra parte, per affrontare la sfida del consolida-
mento e il rischio concreto di finire nelle mani di in-
vestitori distanti dalle esigenze dei territori, c’è la no-
stra proposta di una maggiore democrazia economica
e la rivendicazione di un ruolo attivo dei lavoratori –
ma anche dei territori e degli azionisti - nella gestione
delle imprese attraverso una presenza qualificata negli
organi sociali. Perché le trasformazioni sono inevita-
bili e non si può cambiare la direzione del vento, ma
si possono orientare le vele per raggiungere una nuova
destinazione.
n
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Editoriale
NEI PROSSIMI MESI HE OLTREI
DOVREMO AFFRONTARE LA SFIDA DEL
CONSOLIDAMENTO DEL SETTORE E
L’ULTERIORE AVANZATA TECNOLOGICA