ttualità
A
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quello del buono da 20 euro è pari
a 15 euro).
I buoni lavoro sono stati introdotti
nel 2003 dalla legge Biagi per ab-
battere il lavoro sommerso in aree
non regolamentate da contratti di
lavoro, come ad esempio le ven-
demmie o i lavori domestici. Dopo
essere stati inizialmente impiegati
nel settore dell’agricoltura, Sacconi
li ha liberalizzati nel 2008, esten-
dendoli ad altri settori. Il Jobs Act
ha poi innalzato il tetto massimo
di reddito annuo da 5.000 euro a
7.000. Il risultato ottenuto è stato
quello di dare fuoco alla miccia. In-
fatti,, l’Inps ha comunicato che i
voucher venduti l’anno scorso am-
montano ad oltre 102 milioni, un
aumento del 67,5% rispetto all’an-
no precedente.
Non siamo però gli unici ad aver
adottato questo sistema di paga-
mento, anzi, lo abbiamo importato
dagli altri Paesi europei: In Austria
ci sono i
dienstleistungscheck
, in
Belgio i
titres services.
La Francia
utilizza da anni, con un discreto
successo, i
chèque emploi service
universel,
assegni con cui il datore
di lavoro versa i contributi ai lavo-
ratori che si occupano di servizi al-
la persona, come badanti e baby-
sitter, ma hanno un campo di ap-
plicazione limitato e sono previste
delle detrazioni fiscali che incenti-
vano l’utilizzo.
D’altra parte il Governo intende
adottare delle misure per contra-
stare l’uso distorto dei buoni lavo-
ro: infatti, il ministro del Lavoro
Poletti ha annunciato un decreto
correttivo del Jobs Act, affinché i
buoni siano tracciati.
I voucher per
le prestazioni di lavoro accessorio
saranno resi pienamente traccia-
bili. Le imprese che li utilizzeranno
-
si legge in una nota del Ministero
del Lavoro
- dovranno comunicare
preventivamente, in modalità te-
lematica, il nominativo ed il codice
fiscale del lavoratore per il quale
verranno utilizzati, insieme con
l’indicazione precisa della data e
del luogo in cui svolgerà la presta-
zione lavorativa e della sua dura-
ta
.
Fermo restando il valore posi-
tivo dei voucher come strumento
per favorire l’emersione del lavoro
nero
- prosegue la nota -
la norma,
che introduce una modalità di
controllo analoga a quella esisten-
te per il cosiddetto “lavoro a chia-
mata”, punta ad impedire possi-
bili comportamenti illegali ed elu-
sivi da parte di aziende che - al pa-
ri di un cittadino che utilizza il bi-
glietto dell’autobus solo se sale a
bordo il controllore- acquistano il
voucher, comunicano l’intenzione
di utilizzarlo ma poi lo usano solo
in caso di controllo da parte di un
ispettore del lavoro
.
Con i voucher non si può accedere
alle misure di sostegno al reddito
in caso di disoccupazione, malat-
tia, maternità.
Il loro incremento -
ha affermato l’economista e Presi-
dente dell’Inps Tito Boeri
- può si-
gnificare problemi futuri ed è bene
guardare questo fenomeno con
grande attenzione.
L’allarme lan-
ciato da Tito Boeri è ampiamente
condiviso e incute anche il timore
che i buoni lavoro possano diven-
tare
la nuova frontiera del preca-
riato.
n
Attualità
I BUONI LAVORO SONO
DESTINATI AI LAVORI
OCCASIONALI CHE, IN
PASSATO, NON ERANO
TUTELATI DA ALCUNA
FORMA DI CONTRATTO
TRA LE PARTI