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ttualità
A
Partendo dal presupposto che per
legge ognuno è soggetto all’obbligo
di fedeltà e a prestare il proprio la-
voro con diligenza e nell’interesse
dell’impresa, purtroppo a volte
nell’attività di tutti i giorni si pos-
sono commettere errori. Il pericolo
è sempre dietro l’angolo perché or-
mai si convive in modo forzoso con
pressioni commerciali, clientela
sempre più agguerrita, procedure
lente e farraginose. Ma anche
stress, carenze di personale e for-
mazione inadeguata. Tutte trappole
perverse che combinate tra loro
contribuiscono a creare i presuppo-
sti per incappare accidentalmente
in quell’errore, che spesso genera la
contestazione.
Solo un’attenta e puntigliosa ap-
plicazione delle norme e dei rego-
lamenti interni crea quell’ombrel-
lo capace di scongiurare qualsiasi
azione di carattere disciplinare.
Un concetto, questo, che può ap-
parire scontato, ma che di fatto
nella maggior parte dei casi non
lo è. Perché nel frenetico lavoro di
tutti i giorni può capitare di adot-
tare, in buona fede, alcune prassi
che se da un lato costituiscono un
modo per rendere un miglior ser-
vizio alla clientela fidelizzandola
sempre più, dall’altro potrebbero
esporre i dipendenti a rischi mag-
giori.
Occorre ricordarsi che nessuno può
essere licenziato per non aver rag-
giunto il budget, ma è un rischio per
chi, pungolato insistentemente a
farlo, opera in violazione delle di-
sposizioni di legge o delle normati-
ve interne, non di rado con la com-
piacenza dei superiori.
Poi, quando capita un problema, il
malcapitato è additato come un re-
probo e colpito dalle sanzioni.
n
SOLO UN’ATTENTA E PUNTIGLIOSA APPLICAZIONE DELLE NORME
E DEI REGOLAMENTI INTERNI CREA QUELL’OMBRELLO CAPACE
DI SCONGIURARE QUALSIASI AZIONE DI CARATTERE DISCIPLINARE