di
Francesca Cacciari
RSA FABI Ferrara
23
Spazio aperto
Febbraio
/
Marzo 2017
terminante, tanto da ridurre non
solo i sentimenti di ansia e depres-
sione, ma anche la sofferenza fisica.
In altre parole, un paziente, curato
in casa anziché in strutture ospeda-
liere con le stesse terapie analgesi-
che, soffre mediamente di meno se
inserito nel suo ambiente naturale.
Gli obiettivi da perseguire nei con-
fronti del malato sono il controllo
del dolore e degli altri sintomi, il
supporto psicologico, la riabilita-
zione e l’assistenza sociale; per quel
che riguarda la famiglia, gli obiet-
tivi consistono nel supporto psico-
logico e socio-economico nell’inte-
grazione all’interno del gruppo di
assistenza e nell’assistenza, poi,
all’inevitabile lutto.
Per essere completa, l’attività di
cure domiciliari deve comprendere
varie forme di operatività; esse
consistono in diversi e peculiari in-
terventi palliativi erogabili solo da
unità operative in un contesto
ospedaliero, si tratta dunque:
z
ambulatorio di terapia del dolore
e cure palliative;
z
servizio di day hospital/day sur-
gery;
z
servizio di assistenza domiciliare;
z
servizio di degenza.
UN PAZIENTE,
CURATO IN CASA
ANZICHÉ
IN STRUTTURE
OSPEDALIERE CON
LE STESSE TERAPIE
ANALGESICHE,
SOFFRE MEDIAMENTE
DI MENO SE INSERITO
NEL SUO AMBIENTE
NATURALE
In alcuni casi, ancora rari purtrop-
po, da alcune strutture è fornito un
servizio supplementare, che consi-
ste nella possibilità, per pazienti
selezionati e consenzienti, di in-
stallare al proprio domicilio un si-
stema di video-comunicazione te-
lefonica interattiva e informatizza-
ta. Il progetto permette di traferire
le informazioni in tempo reale
dall’abitazione del paziente alla Di-
visione di Cure Palliative, consen-
tendo di migliorare il servizio e ri-
ducendo i tempi diagnostici e tera-
peutici.
Il servizio di assistenza domiciliare
è ormai attivato dalla maggioranza
delle associazioni territoriali che si
occupano di malati terminali.
FONTI:
WWW.SAPERE.IT WWW.ADOHTF.IT