a cura di
Simona Misticoni
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
29
Viaggi
Febbraio
/
Marzo 2017
sue escursioni in tutta la Valle: a testimonianza una
galleria fotografica allestita nei saloni del piano terra
con immagini delle amate vacanze valdostane.
Alla riapertura al pubblico, nel 1988, era lì, a 92 anni:
l’ultima sua volta.
2
BARD.
Il forte ritrovato, oggi Museo delle
Alpi
.
Inespugnabile, per secoli avere la chiave
di Bard significava possedere la chiave d’Italia,
data la sua posizione sentinella della strettoia dove la
Valle d’Aosta sbocca nella Pianura Padana. Un incubo
per tutti i generali, al punto che perfino un certo Na-
poleone Bonaparte riesce a passare con l’inganno, di
notte, sotto un temporale, coprendo di paglia il lastri-
cato della strada per attutire il rumore dei cannoni. E
solo quando è padrone dell’Europa potrà vendicarsi
di Bard ordinandone la distruzione. Tra le fila del-
l’esercito che passa nel diluvio c’è Henry Beyle, ovvero
Stendhal, l’autore de il rosso e il nero e del La Certosa
di Parma, che qui ha il suo battesimo di fuoco. Caduto
Napoleone e tornati in possesso delle loro terre, i Sa-
voia fecero ricostruire il forte. A sovraintendere ai la-
vori venne mandato un altro personaggio destinato a
far parlare di sé: l’allora ventenne e testa calda Camillo
Benso conte di Cavour!
Oggi ospita nelle sue 29 sale un percorso pluridisci-
plinare multimediale, che racconta la storia delle Alpi
dall’origine delle montagne dall’Antico Mare di Tetide
alle attuali piste da sci per opera della natura e per
mano dell’uomo. Da non perdere il volo dell’aquila,
un video 3D che permette al visitatore di sorvolare la
vetta del Monte Bianco e da qui i paesaggi della Valle
fino a planare a Bard.
3
ISSOGNE-VERRES.
Feste e intrighi in ca-
sa Challant
. Famoso per essere stato scelto dal-
lo scrittore Giuseppe Giacosa quale scenario per
la sua opera teatrale La partita a scacchi, che culmina
nella disputa fra il valoroso paggio Fernando e la bella
Iolanda, unica figlia ed erede del castellano. La posta
è altissima, Cupido ci mette lo zampino e i due si in-
namorano. Ogni anno a febbraio, in occasione del car-
nevale storico nel castello di Verres, che fronteggia
quello di Issogne, viene rigiocata La partita a scacchi
1
SARRE
A casa del cacciatore: quotidianità
dorata in una dimensione domestica,
quasi “borghese”.
Situato alle porte di Aosta,
in posizione sopraelevata rispetto alla vallata, sotto
Vittorio Emanuele II e, più ancora, con suo figlio Um-
berto I, Sarre diventa il punto di partenza preferito
per le battute di caccia dei sovrani nelle valli del Gran
Paradiso, all’epoca riserva venatoria regia e non an-
cora parco nazionale. Una “vocazione” che è ben te-
stimoniata in numerosi ambienti dell’edificio. A par-
tire dalla decorazione del corridoio, realizzata con am-
pio ricorso a corna di animali con un gusto che ad oggi
appare un po’ macabro, ma che risponde perfettamen-
te alla sensibilità ecologica del tempo, fino al grande
salone dei trofei al primo piano. Trascurato da Vittorio
Emanuele III, fanatico di numismatica anziché scar-
pinate lungo i sentieri, il castello di Sarre vive il suo
massimo splendore con il figlio di Vittorio Emanuele
III, il re di Maggio Umberto II, e sua nuora Maria Jo-
sè, che ne fece base, a cavallo degli anni trenta, per le