di
Pierluigi Aiello
Esecutivo Nazionale FABI Giovani
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Sport
I
l Base Jumping è l’estremizzazione di uno sport già
di suo molto estremo, il paracadutismo. Consiste
nel lanciarsi con un paracadute da una superficie
collegata a terra come grattacieli, montagne, funico-
lari o ponti. Una ulteriore estremizzazione è data dal
compiere una serie di evoluzioni utilizzando una spe-
ciale tuta che ricrea delle ali.
Premettiamo subito che stiamo parlando di uno sport
estremo ed in parecchi casi mortale e per questo vie-
tato in molti paesi nel mondo; l’intento del nostro ar-
ticolo è descriverlo per cercare di capire che cosa spin-
ge un giovane a praticarlo e rischiare la propria inco-
lumità.
Il desiderio di volare sembra essere innato nell’uomo.
Dimostrazione ne è la presenza nelle principali mito-
logie antiche di figure per metà uomo e metà uccello
come la sfinge per gli Egizi o di racconti di uomini che
sono riusciti a librarsi in aria come Icaro per i Greci.
Dal mito, grazie a menti brillanti come quella di Leo-
nardo Da Vinci, durante il Rinascimento si è passati
ad immaginare macchine volanti per poi arrivare
nell’Ottocento alla realizzazione dei primi alianti e del
primo aereo dei fratelli Wright. Nonostante le incre-
dibili mete raggiunte dalla ricerca aeronautica, l’uomo
non si è mai rassegnato all’idea che per volare dovesse
utilizzare un mezzo, tanto da voler ricreare quanto di
più simile potesse esserci a delle vere e proprie ali per
una persona, la tuta alare.
Questa tuta una volta indossata crea tre membrane,
due tra le braccia ed il corpo ed una terza tra le gambe,
Febbraio
/
Marzo 2018
port
S
Sport o follia?