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Enogastronomia

Febbraio

/

Marzo 2018

23

di

Simone Capuani

Esecutivo Nazionale FABI Giovani

L'idea di produrre una gamma di

grappe cosidette monovitigno, ov-

vero prodotte da un'unica tipologia

di uva, ha di fatto cambiato la per-

cezione della Grappa, elevandola

da prodotto di basso livello a distil-

lato di pregio. Questa "svolta co-

pernicana" si deve alla famiglia

Nonino che nel 1973 registra il ter-

mine monovitigno. Agli stessi No-

nino si deve nel 1984 la nascita

dell' acquavite d'uva, distillata dal-

l'uva, intesa come frutto.

Nel secondo dopoguerra, la società

italiana conobbe un momento di

sviluppo senza precedenti. Gli ita-

liani cambiarono il proprio stile di

vita, godendo di una condizione

economica favorevole. I gusti mu-

tarono radicalmente e con essi

cambiò anche il modo di vivere e

vasia, Moscato e Traminer aroma-

tico, “invecchiata” quando matura

per almeno 12 mesi in botti di le-

gno, “riserva invecchiata o stravec-

chia:”quando matura per almeno

18 mesi in botti in legno.

Le grappe di alta qualità vengono

servite tutte a temperatura am-

biente per esaltarne al meglio i

profumi ed il sapore. Spesso, per

mode locali o per mascherare pro-

dotti mediocri, la grappa viene ser-

vita fredda o da freezer, come ac-

cade per altri distillati come la vod-

ka. La qualità della grappa, come

accade per il vino, dipende dal tipo

e dalla qualità delle uve usate, ma

anche dall'impianto di distillazione

e dalle capacità tecniche del ma-

stro distillatore.

Il totale dei produttori di Grappa

in Italia è di circa 130 unità. Si sti-

ma che circa il 63% delle distillerie

si trova nel Nord-est. Segue il

Nord-ovest con una percentuale

nettamente inferiore, pari a circa

il 23%. Al Centro-Sud, invece, si

trovano poco più del 14% delle

aziende. La maggior quota di di-

stillerie produttrici di Grappa si

trova in Veneto con 45 unità, men-

tre 38 si trovano in Trentino e 24

nel Piemonte. Sorprende il dato

della Toscana che ne conta appena

4, come la Sicilia che ne conta sol-

tanto 3.

Per legge il contenuto alcolico non

deve essere inferiore al 37,5% in

volume, mentre non è fissato un li-

mite massimo: tipicamente, ma

non è una regola, varia tra il 40% e

il 60%. Ricordiamo quindi che si

tratta di un prodotto da consumare

con moderazione.

n

considerare la Grappa. Si iniziò ad

assaggiare la Grappa, abbando-

nando un po’ alla volta l’abitudine

di bere senza distinzioni di gusto e

di grado alcolico. Assieme al mu-

tare del gusto, anche la Grappa si è

fatta più morbida, meno aggressi-

va, rivelando tutta la sua nobiltà,

anche attraverso prolungati affina-

menti in legno.

La grappa può essere classificata

in base all'affinamento e/o lavora-

zioni che seguono la distillazione.

Una grappa può essere definita

“giovane” quando è conservata in

contenitori inerti (ad esempio in

vetro o in acciaio) fino alla vendita,

“aromatica” quando deriva da uve

aromatiche quali Brachetto, Mal-