di Flavia Gamberale
5
Febbraio
/
Marzo 2015
S
i espande la rete di Talent Garden, il progetto di
coworking rigorosamente made in Italy. Prossi-
me “tappe”: Barcellona a marzo e Roma eMilano
entro la fine dell’anno. E poi ancora Tirana e Lussem-
burgo. Sono proprio queste le città europee dove la
start up bresciana, nata nel 2011, si accinge ad aprire
nuovi spazi di coworking, ossia uffici in condivisione.
L’iniziativa più ambiziosa riguarda, però, Milano. Qui
a fine anno sarà inaugurata una nuova sede Talent
Garden dedicata al cibo. Un campus che interagirà
con l’Expo e dove saranno organizzati anche eventi
che ruotano attorno al tema dell’alimentazione. “Il
progetto”, ha anticipato Davide Dattoli, 25 anni, Ceo
di Talent Garden, “si ispira a Google Food”.
Ben cinque aree dal design moderno ed ecosostenibile
si andranno, così, ad aggiungere alle nove già realiz-
zate a Genova, Padova, Torino, Bergamo, Pisa, Co-
senza, Milano, Kaunas e Brescia, attualmente fre-
quentate da oltre 500 professionisti che operano nei
settori più disparati. Si tratta in genere di freelance e
soprattutto di giovani creativi, fondatori di start up
attive nel campo digitale.
Non a caso il progetto strizza l’occhio alle ben più col-
laudate esperienze della Silicon Valley, dove il cowor-
king è sinonimo di stile di lavoro all’avanguardia e viene
praticato soprattutto dai professionisti dell’Ict. La filo-
sofia che c’è dietro è molto semplice: la condivisione
degli spazi di lavoro facilita lo scambio d’idee e rende
possibile creare un solido network di professionisti che
possono mettere a fattor comune le loro conoscenze.
“Come Talent Garden”, ha spiegato Dattoli, “non ci li-
mitiamo a fornire ambienti comuni di lavoro, ma met-
Scala 40
TALENT
GARDEN
LASTARTUP
BRESCIANA
CHE STRIZZA
L’OCCHIO
ALLASILICON
VALLEY