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Attualità
ttualità
A
niarmi dai miei trent’anni e poter,
anche solo per pochi istanti, di-
sporre di un giusto spirito critico
nei confronti della nostra categoria
di giovani. Voglio andare contro
corrente, tant’è vero che nel mo-
mento in cui scrivo, non ho asso-
lutamente la certezza che queste
mie riflessioni saranno mai pub-
blicate. Vado contro corrente oggi,
contro quella corrente pronta sem-
pre a giustificare i giovani, che non
guarda ai loro errori, alla loro vo-
lontà, ma che soggiace e si compia-
ce anche un po’ di fronte all’impie-
toso scenario che il mondo del la-
voro presenta. È vero, oggi il lavoro
non c’è, e dove mai ci fosse, si pre-
senta secondo forme contrattuali a
dir poco inique e poco consone alla
dignità che merita una persona, ai
suoi diritti di lavoratore. Ma noi
giovani non siamo sempre immuni
da colpe. È vero, ci sono quelli che
mi piace definire “i giusti”, coloro
che sarebbero disposti a tutto, che
si sacrificano, quelli disposti a la-
sciarsi alle spalle il passato e a ve-
leggiare fieri verso un futuro incer-
to, quelli che cercano la giusta
emancipazione, quelli che inseguo-
no i loro sogni, che lottano per rea-
lizzarli con sacrifici, che non si ar-
rendono, che non si umiliano di
fronte a lavori poco gratificanti.
Ma ne ho conosciuti e continuo a
conoscerne ogni giorno anche di
altri (una minoranza, fortunata-
mente), altre storie che ti raccon-
tano dell’altra faccia della meda-
glia, poco edificante. Sì è vero, c’è
chi il lavoro va a cercarlo a migliaia
di chilometri da casa, ma c’è anche
chi lo rifiuta, chi comodamente ri-
GIOVANI
L’ALTRAFACCIA
DELLA
MEDAGLIA
di
Nettuno
DIRITTO DI CRITICA
Q
ualcuno mi odierà, qualcuno
forse rifletterà con me, e
chissà, magari converrà con
me. La mia rubrica di marketing,
comunicazione, di consumi e so-
cietà è stata sempre pensata per il
target di My Generation, un target
di giovani. Abbiamo spesso parlato
di come promuovere se stessi, di
come potersi far notare nella giun-
gla della società odierna, a volte
abbiamo riflettuto e discusso di
quelli che sono i nostri problemi
nell’affermarci all’interno di una
società e di un’economia a dir poco
complicate, come non mai. Tante
carezze per noi giovani, tante scu-
santi, tanti luoghi comuni. Che
nessuno mi fraintenda: la maggior
parte di questi luoghi comuni na-
sce da circostanze concrete, si ba-
sano su esperienze, su dati, su ana-
lisi. Dove voglio arrivare, vi chie-
derete. Vorrei per un attimo estra-