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iaggi

V

Viaggi

NEL TARDO POMERIGGIO,

QUANDO LA FUNIVIA CHIUDE

E IN VETTA RIMANGONO IN POCHI,

UN BICCHIERE DI VINO “ELEVA

L’ANIMA E I PENSIERI, E LE

INQUIETUDINI SI ALLONTANANO

DAL CUORE DELL’UOMO”

P

anorami inarrivabili, piste da sci infinite, per-

corsi sempre nuovi. E un perfetto equilibrio tra

sviluppo e rispetto per l’ambiente.

Dolomiti: quel vasto gruppo di cime rocciose nell’Est

delle Alpi che gli alpinisti francesi, con un certo scio-

vinismo geografico, apostrofavano con l’appellativo

“paracarri”. Loro, che dall’alto del Mont Blanc pare-

vano depositari unici della bellezza. Eppure, in un cer-

to senso, i francesi avevano ragione: questa catena di

montagne calcaree, battezzate del geologo Deodat De

Dolomieu (guarda caso anche lui francese), hanno

davvero la forma di massicci bastioni verticali, fin dal

primo della fila, lo Scilar.

Quando, salendo in quota, si lasciano alle spalle i bo-

schi di abete e si raggiunge la cima, davanti agli occhi

si apre una corona di picchi rocciosi che toglie il re-

spiro e fa brillare gli occhi. Provate a pensarci: qui si

scia da sempre, sui morbidi declivi intorno ai paesi

sia su pareti praticamente verticali. E che lo sci, da

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L’incanto delle